
Di cosa hanno discusso Putin e Lukashenko?
Durante l’incontro del 22 febbraio 2021 a Sochi, Vladimir Putin ha rimarcato come la Russia rimanga il più grande partner commerciale ed economico della Bielorussia, mentre Lukashenko ha evidenziato come metà del fatturato commerciale del Paese sia legato alle aziende russe.
Secondo lo studioso Andrei Suzdaltsev, la Bielorussia attualmente è sostenuta soltanto dalla Russia e Lukashenko vorrebbe ricevere ulteriori finanziamenti da Mosca – “Questo è il tema principale con cui è venuto a Sochi. Ovviamente non se ne andrà senza soldi. Apparentemente, Lukashenko è molto determinato a rimanere al potere in futuro. E questi sono i problemi principali: i soldi di cui Lukashenko ha bisogno per non destabilizzare il paese” - ha spiegato l'esperto a <<Gazeta.Ru>>. Le diverse manifestazioni sfociate nell’ultimo periodo probabilmente hanno riavvicinato i due Paesi.
Eppure, non c’è la certezza che questa tendenza sia a lungo termine - “La Bielorussia resta un paese in cui la maggioranza dei cittadini aderisce a una posizione amichevole nei confronti della Federazione russa. Tuttavia, una nuova generazione sta ora crescendo, attingendo informazioni da vari media, che spesso non coincidono con il punto di vista russo, pertanto, la politica nei confronti di Minsk dovrebbe essere più pensata” - ha affermato l'analista politico Azhdar Kurtov a <<Izvestia>>.
Allo stesso tempo, il politologo Dmitry Bolkunets presso <<Gazeta.Ru>> ha osservato che le proteste in Bielorussia sono in uno stato di semi-clandestinità e la situazione non si è calmata - “…Lukashenko ha ricevuto carta bianca per alcune azioni e ha promesso di attuare la riforma costituzionale nella primavera del 2021. Promessa posticipata per il 2022 e questo influisce sugli interessi della Russia in Bielorussia…il popolo bielorusso considera la Russia un traditore nei confronti dei manifestanti e di coloro che sono stati uccisi, poiché finanzia Lukashenko. Ciò irrita quella parte della popolazione che non considera Lukashenko presidente…il popolo bielorusso un giorno potrebbe voltare le spalle alla Russia e penso che il Cremlino valuti questi rischi e capisca che lavorare apertamente con Lukashenko è molto tossico”.
I due leader hanno anche discusso sul tema della pandemia – “Dovremmo unire i nostri sforzi con i nostri partner europei” – ha affermato il presidente russo.
Inoltre, Putin ha dichiarato che molto presto verrà fornito un nuovo lotto del vaccino Sputnik V e il suo omologo afferma che la Bielorussia sarà pronta a produrre il proprio farmaco entro l’autunno, grazie alla tecnologia russa già presente nel paese - “Il vaccino più efficace è quello russo” ha dichiarato Lukashenko durante l’incontro.
Come procede la distribuzione del vaccino Sputnik V?
Ad oggi sono già 36 gli Stati del mondo che hanno registrato Sputnik V, ma probabilmente la lista diventerà sempre più ampia. Il vaccino russo, infatti, non solo è stato promosso dalla rivista Lancet e dall’Istituto Spallanzani di Roma, ma è anche molto più economico rispetto ai suoi concorrenti (ne abbiamo già parlato qui).
Nell’Unione europea l’Ungheria è stata la prima a registrare il vaccino russo, mentre l’Austria, in seguito alla chiamata tra Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Sebastiano Kurz, si è detta disponibile ad avviare una produzione congiunta dello stesso farmaco.
Sembra che Sputnik V stia acquisendo sempre più terreno sul continente europeo. Il 24 febbraio a San Marino sono arrivate le prime 7500 dosi – “…al momento è impossibile trovare nel mercato ufficiale vaccini che siano già approvati dall'Ema, al di fuori del canale con la Commissione europea…la scelta dello Sputnik non c’entra con la geopolitica, ma è mera esigenza” - hanno affermato le autorità sammarinesi, stanche di attendere l’Unione Europea di Ursula von der Leyen.
Non è dello stesso parere la Casa Bianca, che vede dietro Sputnik V un disegno geopolitico finalizzato a rendere molti Paesi dipendenti dalla Russia. Ovviamente non si è fatta attendere la risposta del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov – “Se non c’è nulla da contrapporre alla normale conversazione amichevole tra gli Stati e se l’unica cosa che si può dire al riguardo sono tali dichiarazioni, questo è triste. Noi non siamo mai amici di qualcuno per andare contro qualcun altro”.
A dimostrazione di come la politica estera russa sia sempre più attiva nell’era Covid-19, si pensi infine che tra i Paesi che hanno registrato il vaccino russo ci sono anche quelli generalmente vicini agli USA, come gli Emirati Arabi Uniti.
FONTI:
IZVESTIA
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