top of page

Gli USA danno il via libera


Nonostante il presidente Biden abbia ribadito a più riprese che il Nord Stream 2 (NS2) sia un <<bad deal>>, finalmente gli USA e la Germania sono riusciti a trovare un accordo. Tuttavia, per Kiev e Varsavia il gasdotto rappresenta una minaccia per la sicurezza energetica dell’Europa e rischia di rendere instabile il vecchio continente, dividendo gli Stati sia all’interno dell’alleanza NATO che all’interno dell’UE.


Dopo giorni di lunghe trattative, il presidente degli Stati Uniti ha dato l’ok al tanto discusso gasdotto del Mar Baltico, avvertendo Mosca di imporre sanzioni durissime se la Russia dovesse utilizzare il NS2 per ricattare l’UE e l’Ucraina. Quest’ultima, infatti, rischia di perdere non solo una fornitura energetica fondamentale ma anche un grande profitto economico proveniente dalle tasse di transito del gas sul suo territorio. Per questo motivo, la Germania non solo cercherà di mantenere per più tempo possibile i suoi contratti di transito del gas di circa 3 miliardi di dollari all’anno, ma sosterà l’Ucraina anche nella transizione verso le fonti energetiche rinnovabili con un fondo da un miliardo di dollari, ai quali verranno sommati 175 milioni da parte degli USA.


Per quanto riguarda la controparte russa, alla domanda del corrispondente DW Juri Rescheto se la Russia teme queste clausole all’interno dell’accordo in caso in cui decidesse di fermare di trasportare il gas attraverso l’Ucraina, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha risposto che <<se qualcuno imporrà delle sanzioni>> la Russia sopravvivrà, sottolineando che <<i politici europei e statunitensi si stanno esibendo in una danza rituale nel riconoscere il fatto che Nord Stream 2 abbia avuto successo>>.


Durante l’intervista, il vicepresidente ha sottolineato che secondo lui il progetto NS2 più che politico è un problema commerciale per gli americani. Infatti, egli pensa che gli USA hanno cercato di impedire la costruzione del gasdotto soltanto per il proprio interesse economico, in quanto avrebbero voluto fornire il proprio gas liquido ai paesi europei.


Ma la ragione del via libera di Biden potrebbe avere un ulteriore significato e va cercata soprattutto all’interno della sfida USA – Cina. Il sì finale al gasdotto gli servirà per mitigare il suo rapporto con la Russia e trascinare definitivamente la Germania nella sfera anticinese. Invece di mettere contro la Russia e la Cina (come già avvenuto in passato) probabilmente gli USA punteranno sulla c.d. partizione della NATO. Saranno i paesi alleati dell’Europa centro – orientale a cercare di limitare i russi, invece quelli dell’Europa occidentale parteciperanno al contenimento sia militare che quello commerciale della Repubblica Popolare cinese. Per esempio, oltre a chiedere alla Federazione tedesca di inviare le proprie flotte marittime nell’oceano Indopacifico, l’amministrazione americana cercherà di intensificare la propria collaborazione economica con i tedeschi facendoli rinunciare agli accordi commerciali con la Cina.


Tuttavia, il NS2 potrebbe rendere la Germania sì più dipendente dal gas russo ma allo stesso tempo anche più indipendente a livello strategico tra la Federazione russa e gli USA, ed essendo il paese leader del vecchio continente, potrebbe trascinare dietro di sé l’intera Europa verso la distruzione del legame transatlantico (vitale per gli Stati Uniti) e portare alla nascita di quello russo – tedesco mettendo fine al dominio globale USA (perché da un lato avremmo la potenza industriale e la disciplina della società tedesca e dall’altro le materie prime, l’energia e l’aspetto militare russo).


Soltanto monitorando l’evolversi della situazione si potrà capire il vero impatto di Nord Stream 2.

 

Fonti:

Ansa

il Post

DW

Startmagazine

Limes

10 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page