
Quando parliamo del fenomeno che riguarda la mafia nella penisola iberica, bisogna tornare indietro al 1412. Già a quei tempi circolava una leggenda sull’esistenza di un’organizzazione di cavalieri conosciuta come la Garduña. Questa società era fondata su due principi fondamentali: il codice d’onore e la religione. Tra i suoi principali esponenti, vi erano tre fratelli: Osso, Mastrosso e Carcagnosso, i quali, secondo la leggenda, furono indicati come i fondatori delle tre principali organizzazioni criminali italiane, ovvero Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra.
Ma analizzando la situazione attuale, possiamo dire con certezza che l’ascesa del crimine organizzato in Spagna ebbe inizio subito dopo la fine del regime militare del generale Francisco Franco. Il governo spagnolo si ritrovò ad affrontare l’espansione della criminalità organizzata nazionale e internazionale. In molte città ispaniche si assistette alla diffusione di numerosi clan mafiosi legati a organizzazioni criminali internazionali. La diffusione del fenomeno venne favorita principalmente dalla sprovvedutezza dello stato spagnolo, il quale, non avendone una buona conoscenza, si trovò impreparato a fronteggiare la criminalità organizzata. Questa trovò nella Spagna un punto fondamentale per il traffico di droga e il riciclaggio di denaro sporco. Inoltre divenne luogo di rifugio per molti latitanti.
Venne accertata la presenza di molti personaggi di spicco della malavita italiana, come per esempio Gaetano Badalamenti. Originario di Cinisi, in provincia di Palermo, Badalamenti decise di rifugiarsi in Spagna verso la fine degli anni ‘70. In quel periodo in Sicilia ebbe inizio l’ascesa del capomafia corleonese Salvatore Riina, il quale era deciso a eliminare i vecchi capimafia come Badalamenti per prenderne lui stesso il posto. In Spagna, Badalamenti proseguì con la sua attività di narcotrafficante fino a quando non venne arrestato nel 1984 a Madrid, in un’operazione congiunta tra le forze dell’ordine spagnole, italiane e statunitensi.
Oltre a quest’ultimo, nel corso degli anni vennero arrestati altri importanti capimafia decaduti, ossia Natale Rimi (appartenente a una famiglia mafiosa di Alcamo, sconfitta dai Corleonesi durante la seconda guerra di mafia) e il boss camorrista Antonio Bardellino.
La Spagna però non è stata soggetta solamente all’influenza delle mafie straniere. Di fatto nel nord del paese, più precisamente nella Galizia, risulta attiva un’organizzazione criminale conosciuta come la Mafia Gallega, sviluppatasi a partire dagli anni ‘70 grazie al disagio sociale ed economico in cui versava la regione.
I clan galiziani operano nel settore del narcotraffico, vantando contatti coi cartelli della droga colombiani e messicani: questi, molto probabilmente, si servivano di loro per introdurre la cocaina in Europa. Il narcotraffico però non è l’unico affare in cui sono coinvolti: di fatto sono anche ben inseriti nel settore della prostituzione e del contrabbando. Proprio in quest’ultimo, i clan galiziani risultavano particolarmente abili potendo contare sui lancheros, pescatori che, in seguito alla crisi economica che colpì il settore della pesca, decisero di mettersi al servizio della criminalità per introdurre la droga all’interno del paese.
I principali clan della mafia galiziana sono il Charlin, il Castiñeira e gli Os Caneos. Il primo, con al vertice Manuel Charlin Gama, nel corso degli anni si è concentrato principalmente sul narcotraffico e sul contrabbando di tabacchi, riuscendo a espandere i propri affari anche nel vicino Portogallo. I Castiñeira, invece, hanno concentrato prevalentemente i loro interessi criminali nel settore della prostituzione. A capo di questo sodalizio criminale c’è Ishmail Castiñeira, boss attualmente latitante. Infine gli Os Caneos, considerati come i principali rivali dei Charlin, con i quali si contendono il predominio del settore del contrabbando e del narcotraffico nel territorio spagnolo, sono presenti, oltre che in Spagna, anche nel Regno Unito.
Fortunatamente il governo spagnolo negli ultimi anni è riuscito a comprendere di più il fenomeno mafioso. Grazie a ciò, sono state create molte leggi che hanno permesso di colpire in maniera dura e decisa il crimine organizzato nazionale e internazionale. Nel 1997 venne creata l’Unidad de Droga Y Crimen Organizado (UDYCO). Inoltre la Guardia Civil è riuscita a portare a termine con successo molte operazioni anche livello internazionale contro i clan galiziani.
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