
L’attualità politica e sociale della geopolitica europea e medio-orientale si sta sempre di più focalizzando nella parte orientale del mar Mediterraneo. I movimenti diplomatici e i nuovi accordi siglati si concentrano all’interno di un’area che comprende, nello specifico, la Grecia e la Turchia. A questi, però, non vanno dimenticati altri attori più medio-orientali che assistono allo sviluppo delle vicende in modo attento e molto interessato.
Lo snodo dei rapporti tra Atene ed Ankara con l’interessamento, di conseguenza, dell’intera area e dell’Unione Europea, ritorna ad essere a distanza di anni Cipro.
La storia di questo Paese è a dir poco travagliata. Da quando Cipro ottenne l’indipendenza, nel lontano 1960, oltre alle attenzioni greche e turche dettate dalla strategica posizione dell’isola e dalla presenza di popolazione greca e turca in questa, non ci si può dimenticare anche quelle del Regno Unito. Gli Inglesi, infatti, grazie al Trattato di Zurigo e di Londra e al Trattato di Garanzia rappresentano il terzo Paese impegnato nel monitorare la situazione cipriota e garantire la pace e la stabilità dell’isola.
Data questa posizione di garante, il governo britannico ha deciso di avanzare dei negoziati con Grecia e Turchia in vista del vertice informale di tre giorni che si terrà a Nicosia e organizzato dalle Nazioni Unite.
L’obiettivo di queste trattative è discutere un’annosa questione che ha sempre mobilitato l’attenzione internazionale, ovvero la riunificazione dell’isola. Infatti, è dal lontano 1974 che Cipro è divisa in due parti: la Repubblica di Cipro e, al nord del Paese, l’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro che iniziò il suo corso politico ufficialmente nel 1983. Questa divisione territoriale è talmente radicata che il passaggio da una parte all’altra dell’isola è ancora oggi rappresentato dall’esistenza di un check-point militare che controlla gli ingressi e le uscite.
Ritornando, però, all’attualità, questo vertice assume un significato decisamente importante.
Storicamente parlando, sono stati numerosi i tavoli di trattative che sono stati aperti tra Atene e Ankara per discutere del futuro di Cipro e, come si evince dall’attuale situazione politica, non si è mai riusciti a pervenire ad una soluzione. Inoltre, è recente la notizia secondo la quale c’è un’espressa volontà turca di riprendere il discorso con la Grecia, attraverso un incontro esplorativo, nonostante lo scetticismo ellenico.
A questa lunga serie di iniziative bilaterali, potrebbe aggiungersi una novità importante rappresentata proprio dalla posizione di intermediazione del Regno Unito. Il Ministro degli Esteri inglese, Dominic Raab, desidera far leva sul desiderio di chiudere una vicenda diplomatica che ormai dura davvero da tanto tempo. Infatti, il Ministro ha affermato che è necessario che le parti collaborino tra loro e adottino un approccio conciliante affinché si superino le divergenze e si individuino delle soluzioni per l’interesse comune.
A tal proposito, proprio dopo l’incontro con il suo omologo cipriota, Nikos Christodoulides, e con il Presidente cipriota, Nikos Anastasiades, Raab ha utilizzato delle parole molto importanti sostenendo: “Il mancato raggiungimento di un accordo dopo così tanti sforzi non andrà a vantaggio di nessuno, quindi esorto tutte le parti a partecipare ai colloqui con la volontà di dimostrare flessibilità e compromesso”.
Fin qui, eccezion fatta per questa significativa presenza britannica, niente di nuovo all’orizzonte di Cipro che, suo malgrado, si è trovata per anni ad essere il filo conduttore dei rapporti tra due Paesi divisi da una rivalità storica di lunga data.
La vera novità è che le vicende politiche di questa piccola isola mediterranea, oggi, acquistano un’importanza e un valore geopolitico maggiore a tal punto da trascendere i confini di un solo Paese. Mettere ad un tavolo di trattative Grecia e Turchia, per quanto i precedenti non siano molto incoraggianti, rappresenterebbe un tentativo perfetto per testare il possibile rilancio del dialogo tra Turchia ed Unione Europea anche perché Cipro stesso è membro dell’UE. Inoltre, si potrebbe anche pensare di risolvere la questione circa le esplorazioni energetiche nel Mediterraneo orientale.
Un accordo tra questi due Paesi sarebbe molto importante ed è davvero auspicabile anche se la strada sarà lunga e difficile. Al momento, le posizioni dei greco-ciprioti e dei turco-ciprioti sono tra loro molto distanti. Infatti, mentre la Repubblica di Cipro, sostenuta dalla Grecia, auspica la riunificazione dell’isola, la Repubblica Turca di Cipro del Nord, appoggiata dalla Turchia, propende per una soluzione a due Stati.
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