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Catturare Kony: un atto dovuto al popolo africano

Immagine del redattore: Giuseppe GilibertoGiuseppe Giliberto

Negli anni’80 il popolo ugandese, dopo aver subito per circa un decennio la terribile dittatura militare del generale Idi Amin Dada, subì una nuova escalation di violenza. Infatti, nel nord del Paese, emerse un nuovo gruppo che incominciò a seminare morte e distruzione. Questo era chiamato l’Esercito di Resistenza del Signore (Lord Resistence Army), alla guida del quale vi era Joseph Kony.


Kony nacque intorno ai primi anni sessanta in un villaggio a Odek, nel nord dell’Uganda e, secondo le testimonianze giunteci dal suo villaggio, era figlio di una famiglia di contadini di etnia Acholi. Durante la sua infanzia, Kony veniva descritto come un bambino tranquillo e socievole, tuttavia, verso i vent’anni, il futuro leader dell’Esercito di Resistenza del Signore cominciò ad avvicinarsi al movimento religioso cristiano dell’Holy Spirit Movement, al cui vertice vi era la medium Alice Auma. Quest’ultima influenzava i suoi seguaci e li invitava a combattere per la sua causa, garantendo a loro la protezione degli “spiriti” e l’invulnerabilità ai proiettili grazie a delle “pozioni magiche”. Il principale obbiettivo era quello di tutelare i diritti dell’etnia degli Acholi i quali, verso la metà degli anni’80, in seguito alla caduta del regime di Milton Obote e la seguente ascesa al potere nel 1986 dell’attuale Presidente dell’Uganda Yoweri Museveni, vennero messi ai margini della società. Per questo, il movimento di Alicia Auma iniziò un conflitto contro il nuovo governo, uscendone però sconfitto nel 1988. In seguito a questa sconfitta Alice Auma si rifugiò in Kenya dove morì successivamente nel 2007.


Il conflitto tra l’Holy Spirit Movement e il governo ugandese non si fermò. I molti superstiti del movimento, guidati proprio da Kony, decisero di fondare un proprio esercito con l’obbiettivo di rovesciare il governo di Museveni e di instaurare una teocrazia basata sui dieci comandamenti. L’ L.R.A risultò attivo in Uganda fin dalla fine degli anni ’80. Questo, inizialmente, poteva contare sul supporto della popolazione settentrionale del Paese fino a quando non poterono più sopportare la brutalità e la ferocia di Kony e dei suoi uomini. L’esercito ribelle infatti era solito attaccare e radere al suolo interi villaggi e rapire molte donne e bambini.


Quest’ultimi venivano costretti a diventare parte dell’esercito mentre le donne venivano usate come schiave subendo, nella maggior parte dei casi, anche abusi e violenze.


Il bilancio di questo conflitto fu terribile. Si contano più di centomila morti e circa sessanta mila bambini scomparsi. Verso il 2004, il Governo cercò di intavolare delle trattative di pace senza però un esito positivo. Il tutto terminò nel 2007 con l’uccisione, da parte di Kony, del suo vice Vincent Otti. Quest’ultimo venne ucciso poiché favorevole alla fine dei conflitti. La sua morte, tuttavia, creò molto dissenso all’interno dell’esercito, soprattutto agli occhi di uno dei principali leader Dominic Ongwen (da molti ritenuto come l’erede di Kony, arrestato nel 2013 nella Repubblica centrafricana). Intorno al 2005-2006 Kony e il suo esercito abbandonarono l’Uganda spostandosi in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan, dove hanno compiuto razzie e massacri contro le popolazioni locali.


I massacri messi in atto da Kony nei confronti del suo popolo non sono passati inosservati agli occhi della comunità internazionale. Nel 2005 l’ICC (International Crime Court) emise un mandato di cattura nei confronti di Kony con numerose accuse per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Al giorno d’oggi però le autorità internazionali non sono ancora riuscite a catturare il signore della guerra ugandese che è tutt’ora latitante. Nonostante l’arresto e la morte di molti dei suoi membri principali, l’L.R.A continua ad essere ancora presente nell’Africa centrale dove risulta attivo nei traffici illegali di oro, diamanti e avorio. Con l’ausilio di queste attività illegali non è da escludere che Kony voglia riorganizzarsi e rimettere in forze il suo terribile esercito di morte rappresentando, così, l’ennesima minaccia alla vita del popolo africano.


 

Fonti:


Joseph Kony - child kidnapper, warlord, 'prophet', https://www.bbc.com/news/world-africa-17299084


Uganda's mystic rebel leader dies, http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/6274313.stm



Farouk Chotya, Profile: Dominic Ongwen of Uganda's LRA, https://www.bbc.com/news/world-africa-30709581


Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, L.139 30 maggio 2017, https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L:2017:139:FULL&from=LV


International Crime Court, Situation in Uganda The Prosecutor v. Joseph Kony and Vincent Otti ICC-02/04-01/05, https://www.icc-cpi.int/CaseInformationSheets/KonyEtAlEng.pdf


Fonte immagine:

 
 
 

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